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Quando il fotografo va su Instagram.

Se Mark Zuckerberg, nel 2012, ha deciso di acquisire Instagram un motivo ci sarà. E anzi i motivi sono davvero tanti. Oltre ad essere il social fotografico per eccellenza, Instagram è il più amato dagli under 20 di tutto il mondo che ritrovano qui maggiore semplicità e immediatezza rispetto a piattaforme ormai “storiche” come Facebook e Twitter.

È il social network del futuro, anzi del presente. Ogni giorno, chi lo utilizza riceve una notifica che recita più o meno così: “il tuo amico di Facebook Tizio è su Instagram”. Una continua espansione che non accenna a diminuire, nonostante l’inserimento delle temute sponsorizzazioni, le noiosissime foto in Thailandia di mezzo popolo italiano e quelle dei matrimoni dell’altra metà.

Ma Instagram non è solo questo. Per il fotografo professionale, è un’opportunità da cogliere. Certo: i puristi difficilmente saranno felici della notizia, ma con Instagram si lavora – anche.

I clienti sono qui:

Nelle agenzie di comunicazione spariscono gli art buyer e – con loro – i canali tradizionali per segnalare i fotografi. Oggi, e sempre più spesso, si viene notati su Instagram e contattati di conseguenza, semplicemente perché qualcuno ha notato una foto segnalata da un amico, dalla foto ha raggiunto un profilo che gli è piaciuto, eccetera eccetera.

Certo, stiamo parlando comunque di foto “belle”, interessanti, ma la cosa più importante è che grazie a Instagram è possibile entrare nel tempo libero di un potenziale cliente e farlo diventare un follower. Un buon inizio.

Progetti:

Guardate La Repubblica, o il Corriere: i progetti fotografici pubblicati su Instagram diventano notizie. E gli autori di questi progetti diventano trend. Non che la cosa sia semplice, ovviamente, ma serve a chiarire un punto: Instagram, nonostante l’apparente dispersione, lavora bene anche quando si tratta di esaltare feed tematici. Anzi: la specializzazione sembra pagare. Basti pensare a progetti come @foreverandforava (due bambine di quasi tre anni che posano con vestiti identici, il profilo è gestito dalle loro madri, una delle quali è fotografa) o a Murad Osmann e al suo feed che ha come protagonista la fidanzata, vista sempre di spalle, che gli porge la mano da ogni angolo del pianeta.

Organizzare il proprio feed per catturare l’attenzione è fondamentale. Per il resto del portfolio, si rinvia al proprio sito, inserendo il link nella bio del profilo.

Hashtag:

Gli hashtag servono a farsi notare: bisogna saperli scegliere. L’ideale, a meno di non inserire qualsiasi parola in ogni lingua conosciuta, è fare dei test. Quante foto appaiono con l’hashtag che stai per inserire? Più sono, più hai la possibilità di essere notato. Più sei preciso, più hai la possibilità che chi ti nota sia anche interessante per te.

Bisogna pensare a Instagram come a uno strumento di lavoro, non diverso dal manfrotto che sostiene la macchina fotografica.

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